Riga doppia
Da Invenzioni.
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Versione delle 10:56, 27 lug 2010
Nome in uso fin dal XVI secolo (documentato nell'inventario dei beni di Federico Cesi).
Indice |
Inventore
Gasparo Mordente
Periodo Storico
1584
Descrizione
Strumento formato da due righe imperniate a due braccetti che ne consentono lo scorrimento parallelo. Inventato da Gaspare Mordente, lo strumento è descritto nel trattato dedicato al compasso magistrale del fratello Fabrizio (Il Compasso del S. Fabritio Mordente con altri Istromenti Mathematici ritrovati da Gasparo suo fratello, Anversa 1584) e nel suvvessivo opuscolo sul compasso a nove punte (La Quadratura del Cerchio, la Scienza de' residui, il Compasso et Riga..., Anversa 1591). La funzione dello strumento è principalmente quella di tracciare linee parallele ma le scale proporzionali tracciate sulle due righe ne fanno anche un utile strumento, da usare insieme al compasso magistrale per il calcolo delle superfici e dei volumi.
Riferimenti Bibliografici
Mordente, Fabrizio, Il Compasso del S. Fabritio Mordente con altri Istromenti Mathematici ritrovati da Gasparo suo fratello, Anversa 1584, lib. I, cap. VII.
Mordente, Fabrizio, La Quadratura del Cerchio, la Scienza de' residui, il Compasso et Riga di Fabritio, et di Gasparo Mordente fratelli salernitani, Anversa 1591 (copia manoscritta, Biblioteca Nazionale di Roma, Fondo Gesuitico 615).
Inventario dei beni di Federico Cesi, Roma, Bibl. Lincea e Corsiniana, Archivio Linceo 32, cc. 84v-102v (“Riga doppia graduata 8,50”); in, Anna Nicolò, Francesco Solinas, Per una analisi del collezionismo Linceo: L’Archivio Linceo 32 e il Museo di Federico Cesi, in Federico Cesi, Atti del Convegno (Acquasparta, 7-9 ottobre 1985) Roma, Accademia Nazionale dei Lincei, 1986, pp. 193-212, in part. pp. 206-212.
Camerota, Filippo, Il Compasso di Fabrizio Mordente. Per la storia del compasso di proporzione, Firenze 2000.
Strumenti Esistenti
Firenze, Museo Galileo. Istituto di Storia della Scienza, Inv. 597.
Chicago, Adler Planetarium, DPW-36b.
Immagini
Autore della scheda: Filippo Camerota