Gran regola di Tolomeo
Da Invenzioni.
m (una revisione importata) |
Versione corrente delle 12:29, 3 nov 2009
Nome usato nel Rinascimento per indicare il triquetro di Tolomeo.
Indice |
Inventore
Claudio Tolomeo
Periodo Storico
sec. II d.C.
Descrizione
Strumento per misurazioni astronomiche e terrestri, detto anche triquetro, la cui invenzione è attribuita a Claudio Tolomeo (metà II sec. d.C.). Secondo la descrizione redatta da Antonio Santucci (?-1613) nel suo manoscritto Trattato di diversi instrumenti matematici (1593), lo strumento è composto di due regoli imperniati a mo' di compasso divisi nella loro lunghezza in 100 parti e provvisti di un goniometro nel punto di cerniera. Un terzo regolo (lungo quanto la diagonale del quadrato costruito sui due regoli principali, e quindi diviso in 141 parti e 2/5) è imperniato all'estremità di uno di essi fungendo da base del triangolo formato dai tre elementi. Lo strumento consente di misurare l'altezza del Sole sull'orizzonte, le distanze tra gli astri, le distanze terrestri e anche di compiere rilevamenti topografici. Per queste ultime operazioni e per la sua struttura può essere considerato come il prototipo dell'archimetro fiorentino.
Riferimenti Bibliografici
Santucci, Antonio. Trattato di diversi Istrumenti Matematici che si conservano al presente nella Guardaroba del Gran Duca di Toschana. Presi in disegno in questo libro, con le loro operazioni. Come in misurare le lunghezze, larghezze, altezze, overo profondità; così delle cose terrene come Celesti; Similmente in levar le piante delle Provincie o di qual si voglia cosa con ogni particolarità che giustamente stien ne' luoghi loro, ms., Firenze, Bibl. Marucelliana, Ms. C 82.
Immagini
Antonio Santucci. Trattato di diuersi istrumenti matematici che si conseruano al presente nella Guardaroba del Gran Duca di Toschana presi in disegno in questo libbro, con le loro operazioni come in misurare le lunghezze, largezze, altezze ouero profondita, così delle cose terrene come celesti, similmente in leuar le piante delle prouincie o di qual si voglia cosa con ogni particolarità che giustamente stien ne luoghi loro, ms., 1593, Firenze, Biblioteca Marucelliana, C 82, c. 44v. |
||
Autore della scheda: Filippo Camerota