Orizzonte
Da Invenzioni.
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Nome adottato dall'inventore derivandolo dall'omonimo accessorio della sfera armillare. Dal greco orizon (che termina).
Indice |
Inventore
Leon Battista Alberti
Periodo Storico
ca. 1436
Descrizione
Strumento goniometrico descritto da Leon Battista Alberti per riportare le misure di una statua dal modello alla pietra e per effettuare rilevamenti e disegni topografici. Si tratta di un disco del diametro di un braccio (58,36 cm) diviso lungo la circonferenza in 48 gradi di 4 minuti ciascuno. Lo strumento consente di misurare gli angoli di posizione dei vari luoghi traguardati rispetto a una stazione nota, allineando visivamente l'oggetto, il centro dello strumento e un filo a piombo tenuto in mano dal misuratore. Una bussola consente di posizionare l' orizzonte con lo 0° rivolto verso Tramontana (polo nord magnetico), così che l'angolo di poisizione di ciascun luogo, letto rispetto allo 0°, prende il nome di coordinata polare. La posizione di un punto nello spazio è determinata misurando le sue coordinate polari rispetto a due stazioni note; il punto rappresenta cioè il vertice di un triangolo che ha per base la distanza tra le due stazioni. Per disegnare una pianta topografica (posizione planimetrica dei punti in proiezione zenitale), le coordinate polari vanno trasferite sul foglio servendosi di due goniometri simili all'orizzonte, posti in corrispondenza dei punti che rappresentano in scala le due stazioni note. Ciascun luogo si trova all'intersezione delle rette condotte dal centro dei goniometri nella direzione degli angoli corrispondenti alle sue coordinate polari. Su foglio è così possibile misurare direttamente la distanza che separa i vari luoghi dalla stazione pricipale. Nella Descriptio Urbis Romae (1443-1448) Alberti aggiunge all' orizzonte un raggio diviso in 50 gradi che rappresenta una scala di misura delle distanze, e fornisce al cartografo i dati relativi all'angolo di posizione di ciascun luogo e alla sua distanza dal centro dello strumento. La pianta topografica viene disegnata cioè entro la circonferenza dell' orizzonte, il cui centro rappresenta la stazione principale, portando volta per volta il raggio sui vari angoli misurati e segnando lungo la scala delle distanze la posizione dei punti corrispondenti.
Uno strumento simile all'orizzonte, un cerchio graduato di 360° con raggio anch'esso graduato, veniva usato dai cartografi viennesi del XVI secolo per ingrandire le carte o costruire mappe corografiche riportando le coordinate dei luoghi da un globo terrestre. Il metodo si ritrova ancora nel trattato di prospettiva di Daniele Barbaro che ne propone l'uso, servendosi di due semicerchi di diversa grandezza, per riprodurre o ingrandire i disegni a scopo pittorico. Un'altra variante, in forma quadrata, è illustrata in un manoscritto di Giacomo Contarini che ne indica l'uso "per poner in disegno con facilità", riportando le misure prese con il "bossolo vivo", ossia con la bussola topografica.
Riferimenti Bibliografici
Alberti, Leon Battista, Descriptio urbis Romae, a cura di Luigi Vagnetti, in «Quaderni dell'Istituto di Elementi di Architettura e Rilievo dei Monumenti di Genova», 1, 1968, pp. 23-80.
Alberti, Leon Battista, Ludi rerum mathematicarum, a cura di Cecil Grayson, in L.B. Alberti. Opere volgari, 3 voll., Bari, Laterza, 1960-73, III, pp. 133-173.
Vagnetti, Luigi. La Descriptio Urbis Romae: contributo alla storia del rilevamento architettonico e topografico, in «Quaderni dell'Istituto di Elementi di Architettura e Rilievo dei Monumenti di Genova», 1 (1968), pp. 23-80.
Barbaro, Daniele, La pratica della perspettiva, Venezia 1569, Parte IX, cap. V.
Bennet-Durand, Dana, The Vienna Klosterneuburg map corpus of the fifteenth century. A study in the transition from medieval to modern science, Leida, E.J. Brill, 1952.
Contarini, Giacomo, Figure d'Istromenti matematici e loro uso, ms. (ca. 1590), Oxford, Bodleian Library, Canon. Ital. 145, c. 14.
Immagini
Autore della scheda: Filippo Camerota