Regolo

Da Invenzioni.

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Nome adottato fin dal XV secolo, forse già nel Medioevo (dal latino regula = riga)

Indice

Inventore

Anonimo fiorentino.
Francesco di Giorgio Martini


Periodo Storico

1460


Descrizione

Descritto dall'Anonimo fiorentino del cod. L.IV.18 (1460, cc. 81v-82r) e da Francesco di Giorgio Martini (ca.1480, cc. 30v-31r), il regolo è composto di due asticelle innestate a squadra e di una terza asticella imperniata nell'estremità superiore del braccio verticale. Al piede di questo braccio è praticato un foro attraverso il quale passa il raggio visivo guidato dal traguardo posto all'altra estremità del braccio orizzontale. Attraverso questa mira si fissa un punto in lontananza che viene taguardato anche per mezzo dell'asticella mobile, successivamente bloccata con una vite. La distanza viene misurata in modo empirico, ripetendo l'operazione di traguardo in un luogo accessibile e facendo mettere un segno all'intersezione dei raggi visivi, oppure sdraiando il regolo a terra e tirando due corde nella direzione indicata dal braccio orizzontale e dall'asticella inclinata.


Riferimenti Bibliografici

Anonimo fiorentino. Trattato di geometria pratica, dal codice L.IV.18 (sec. XV) della Biblioteca comunale di Siena. A cura e con introduzione di Annalisa Simi. Siena, Università degli studi, 1993, cc. 81v.-82r.
Francesco di Giorgio Martini. La pratica di geometria: dal codice Ashburnham 361 della Biblioteca Medicea Laurenziana di Firenze. A cura di Gino Arrighi. Firenze, Giunti, 1970, cc. 30v-31r.



Immagini


Autore della scheda: Filippo Camerota

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