Distanziometro di Baldassarre Lanci
Da Invenzioni.
Non ha un nome specifico.
Indice |
Inventore
Baldassarre Lanci (1510-1571)
Periodo Storico
1557
Descrizione
Strumento inventato e costruito dall'ingegnere urbinate Baldassarre Lanci, già conservato nella collezione medicea degli strumenti scientifici e oggi al Museo Galileo di Firenze. Si tratta di un disco di ottone, riccamente decorato, munito di bussola, scala dei gradi, quadrato delle ombre e due braccetti graduati con relativi traguardi incernierati alle estremità di una base similmente graduata. Il quadrato delle ombre consente di calcolare le distanze e le altezze (nel secondo caso il disco va tenuto in posizione verticale); la scala dei gradi con l'indicazione dei venti e la divisione in settori di 45°, consente di misurare gli angoli di posizione; i due braccetti graduati consentono di misurare le distanze e le altezze, con la possibilità di redigere una pianta corografica, in modo simile all'archimetro. L'operazione richiede due stazioni note la cui distanza è proporzionale alla base divisa in 200 parti su cui sono incernierati i braccetti (divisi in 400 parti); traguardato il punto prescelto dalla prima stazione e fissato uno dei braccetti sulla direzione del raggio visivo, lo strumento va portato nella seconda stazione in modo da effettuare la seconda veduta che porterà l'altro braccetto ad intersecare il primo. Sulla scala dei braccetti è possibile leggere immediatamente la distanza del luogo osservato e il punto di intersezione rappresenta al tempo stesso la posizione planimetrica di quel luogo (volendo disegnare una carta del territorio) rispetto alle stazioni di rilevamento. Lo strumento è anche munito di una colonnina girevole, munita di un piccolo cannocchiale e di uno spillone scorrevole, orientabili in senso verticale, che consentiva di disegnare una veduta prospettica sulla superficie di un mezzo cilindro montato lungo una porzione della circonferenza; l'operazione serviva a ricavare successivamente la pianta in vera forma dell'oggetto ritratto, per esempio una fortezza. Di questa operazione ne offrono testimonianza D. Barbaro (1569, IX, IV) e E. Danti (1583, Le due regole, I, III)che ne descrivono solo la funzione prospettica: "Baldessara Lanci ingenioso ingegneri essendo io in Siena, mi mostrò uno instrumento ritrovato da lui da porre in Perspettiva..." (Barbaro, IX. IV); "Et per la medesima cagione metterò qui appresso questo settimo strumento, il quale da molti è usato, et tenuto in conto, et da Monsign. Daniel Barbaro è posto nel suo libro, et non dimeno è falso, come qui sotto si vedrà chiaramente. Questo strumento che Daniel Barbaro dice haver visto in Siena à Baldassare Lanci da Urbino, et che da molti altri è usato, è fatto così" (Danti, I, III, p. 61).
Riferimenti Bibliografici
Barbaro, Daniele. "La pratica della perspettiva di monsignor Daniel Barbaro ...: opera molto utile a pittori, a scultori et ad architetti: con due tavole, una de' capitoli principali, l'altra delle cose più notabili contenute nella presente opera". In Venetia, appresso Camillo & Rutilio Borgominieri fratelli, 1569, IX, IV Biblioteca Digitale.
Camerota, Filippo. "Il distanziometro di Baldassarre Lanci: prospettiva e cartografia militare alla corte dei Medici", in "Musa musaei: studies on scientific instruments and collections in honour of Mara Miniati". A cura di Marco Beretta, Paolo Galluzzi, Carlo Triarico, Firenze, L.S. Olschki, 2003, p. 79-92 Biblioteca Digitale.
Vignola, Giacomo Barozzi detto il. Le due regole della prospettiva pratica di m. Iacomo Barozzi da Vignola con i comentarij del R.P.M. Egnatio Danti. In Roma, per Francesco Zannetti, 1583, I, III.
Vignola, Giacomo Barozzi detto il. Le due regole della prospettiva prattica". Con i commentari del ... maestro Egnatio Danti. In Bologna, per Gioseffo Longhi, 1682. Biblioteca Digitale
Strumenti Esistenti
Firenze, Museo Galileo. Istituto e Museo di Storia della Scienza, Inv. 152, 3165.
Immagini
Autore della scheda: Filippo Camerota