Bacolo

Da Invenzioni.

Anche "bastone di Giacobbe". Dal latino "baculus" (bastone), il nome è usato fin dal Medioevo.

Indice

Inventore

Levi ben Gerson; Jacob ben Machir ibn Tibbon (Profatius)


Periodo Storico

XIV sec.


Descrizione

Strumento per misurazioni astronomiche e terrestri inventato, o forse solo descritto per la prima volta, da Levi ben Gerson (1342) che ne fa risalire l'origine al bastone del patriarca d'Israele. La denominazione "bastone di Giacobbe", tuttavia, potrebbe derivare da Jacob ben Machir ibn Tibbon, noto anche come Profatius (c. 1236-1305), che alcuni ritengono essere il vero inventore dello strumento. Il bacolo composto di un bastone lungo 6 spanne (ca. 135 cm) e largo 1 digito (ca. 2 cm). Ogni spanna è divisa in 8 parti, compresa la prima che presenta una riduzione di lunghezza pari a 1/20 (ca. 1 cm), corrispondente alla distanza che passa, secondo Levi, tra la superficie dell'occhio e il centro della visione. Lungo il bastone scorre un'asticella trasversale della lunghezza di 1 spanna. Questa asticella e il tratto del bastone compreso tra essa e l'occhio dell'osservatore, rappresentano rispettivamente la base e l'altezza di un triangolo simile a quello formato dai raggi visivi che abbracciano la larghezza di un oggetto incognito: il sole, la distanza tra due stelle, quella tra due torri o la larghezza di un edificio. Dal più antico prototipo del bacolo, noto anche come radio greco, derivano la balestriglia in uso nella marineria spagnola (munita di una serie di asticelle trasversali di varia lunghezza), e un analogo strumento in voga tra i marinai arabi e indiani dove lungo il bastone scorreva una serie di tavolette quadrate. Il bacolo è usato per osservazioni astronomiche da Paolo dal Pozzo Toscanelli nel 1433 (G. Uzielli, 1894), e nel XVI secolo è sottoposto a importanti modifiche da parte di P. Apiano (1533, Introductio geographica) e R. Gemma Frisius (1545); v. anche il radio astronomico.


Riferimenti Bibliografici

Apianus, Petrus. Introductio geographica Petri Apiani in doctissimas Verneri annotationes, continens plenum intellectum et iudicium operationis, quae per sinus et chordas in geographia confici potest, ... huic accedit translatio noua primi libri Cl. Ptolemaei ... authore Vernero ... una cum opusculo Amirucii Constantinopolitani ... adiuncta est et epistola Ioannis de Regiomonte ad ... D. Bessarionem ... , Ingolstadii, 1533.

Boffito, Giuseppe. Gli strumenti della scienza e la scienza degli strumenti: con l'illustrazione della Tribuna di Galileo. Facsimili di Primo Benaglia. Firenze, Libr. internazionale Seeber, 1929.

Gemma Frisius, Reinerus. De radio astronomico et geometrico liber: in quo multa quae ad geographiam, opticam, geometriam et astronomiam utiliss. sunt demonstrantur. Antverpiae, apud Gregorium Bontiu, 1545.

Kiely, Edmond R. Surveying instruments: their history. Columbus, Carben surveying reprints, 1979.

Levi, ben Gerson. The astronomy of Levi ben Gerson (1288-1344) . A critical edition of chapters 1-20 with translation by Bernard. R. Goldstein. New York, Springer, 1985.

Turner, Anthony. Early scientific instruments: Europe 1400-1800. London, Sotheby, 1987.

Uzielli, Gustavo. La vita e i tempi di Paolo dal Pozzo Toscanelli: ricerche e studi. Con un capitolo (VI) sui lavori astronomici del Toscanelli di Giovanni Celoria, in Raccolta di documenti e studi pubblicati dalla R. Commissione colombiana pel quarto centenario dalla scoperta dell'America. Roma, Ministero della pubblica istruzione, 1894, 5.1.


Strumenti Esistenti

Firenze, Museo Galileo. Istituto e Museo di Storia della Scienza, inv. 3167.


Immagini


Autore della scheda: Filippo Camerota

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