Prospettografo scamozziano

Da Invenzioni.

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Non ha un nome specifico.

Indice

Inventore

Vincenzo Scamozzi?


Periodo Storico

ca. 1580


Descrizione

Strumento illustrato dal senatore Giacomo Contarini in relazione a una operazione prospettico-topografica proposta da Giuseppe Moleto. Nell’uso di questo strumento, i punti osservati attraverso il traguardo superiore vengono tracciati sul quadro per mezzo di uno stilo scorrevole all’interno del tubicino inferiore che è sempre parallelo ai singoli raggi visivi. La piramide visiva risulta quindi artificiosamente sdoppiata ma in modo non corretto, poichè il centro di rotazione dello strumento dovrebbe stare al centro del tubicino (vertice della piramide visiva che interseca il quadro) e non alla base dell’asta verticale. L'origine di questa invenzione è facilmente rintracciabile nella Pratica della perspettiva di Daniele Barbaro dove è descritto il distanziometro di Baldassarre Lanci, caratterizzato da un simile dispositivo di mira che sdoppiava la piramide visiva. Lo strumento del Lanci presenta però un piano di sezione curvo, mentre quello illustrato dal Contarini ha la sezione piana, come in una variante dell’invenzione del Lanci suggerita nel 1583 da Egnazio Danti nei suoi commentari a Le due regole della prospettiva pratica di Giacomo Barozzi da Vignola. Un dettaglio di non poco interesse nel disegno del Contarini è la veduta delle rovine romane disegnata sul quadro che richiama da vicino le incisioni dei Discorsi sopra le antichità di Roma di Vincenzo Scamozzi (1583), dedicati da Girolamo Porro proprio al senatore veneziano. Il Porro elogia nella dedicatoria l’opera di Scamozzi come architetto e studioso «d’architettura, et di prospettiva, sue principali professioni», specificando come «nell’una delle quali, ch’è la prospettiva, egli ha composto molti libri con ornamenti di molti disegni i quali sono stati da V.S. Clariss. con gran piacere, et sodisfattione veduti». Potremmo supporre che i libri oggi perduti di Scamozzi, noti al Contarini, contenessero anche gli strumenti prospettici disegnati in questa raccolta; non solo quello appena esaminato, ma anche quello illustrato a c. 17 che rappresenta un’elaborazione particolareggiata della squadra di Egnazio Danti. Varianti di questo strumento furono elaborate anche da Jean Errard (1584) e Christopher Griemberger (ca. 1630). Lo strumento di Jean Errard, munito di punte intercambiabili, poteva essere usato anche per ingrandire o ridurre i disegni, esattamente come il pantografo.


Riferimenti Bibliografici

Contarini, Giacomo. Figure d’istromenti matematici e loro uso , ca. 1590. Oxford, Bodleian Library, Ms. Canon. Ital., 145, c. 40.

Errard de Bar-le-Duc, Jean. Le premier livre des instruments mathematiques mechaniques, Nancy, 1584, tav. 36.

Bettini, Mario. Apiaria universae philosophiae mathematicae: in quibus paradoxa et nova pleraque machinamenta ad usus eximios traducta et facillimis demonstrationibus confirmata: opus non modo philosophis mathematicis, sed et physicis, anatomicis, militaribus viris, machinariae, musicae, poëticae, agrariae, architecturae, mercaturae professoribus etc. utilissimum, curiosissimis inventis refertum figuratum aereis formis cusarum numerosa et speciosà varietate ornatum et in duos tomos distributum, una cum gemino copiosisimo indice, altero propositionum, altero rerum: accessit ad finem secundi tomi Euclides applicatus et condítus ex apiarijs, indicatis usibus eximijs praecipuarum propositionum in prioribus sex libris Euclideorum Elementorum accessere et Analecta. Bononiae, typis Io. Baptistae Ferronij, 1645, Apiarium V, cap. VI (risorsa digitale)



Immagini


Autore della scheda: Filippo Camerota

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