[sca-]-la più elevata dei corpi viventi la sensibilità passiva e l’istinto
animale, al di sopra ancora il movimento interno, e progressivamente il
sentimento dell’esistenza fisica e morale; infine nell’organizzazione perfetta,
gli atti intellettuali, la volontà e quelle passioni accresciute, le quali non
sembrano essere che una estensione più o meno grande del sentimento
dell’esistenza; di questo numero sono: l’ambizione, l’amore della gloria,
dell’indipendenza e le altre virtù riguardate come l’appannaggio esclusivo
dell’uomo. Niente vi è di meglio ordinato, di più semplice, di più sublime, che
questa relazione stabilita da Lamarck tra gli organi e le facoltà degli esseri
viventi. Niente di più giusto e di più luminoso della classificazione che egli
deduce da questo rapporto, dappoiché essa è stabilita sopra dei fatti materiali
ed evidenti, sempre facili a verificarsi, utili a conoscersi, e che possono
menare a delle scoperte più importanti.
Egli è senza dubbio all’eccellenza del suo piano, ed all’esattezza messa nel
seguirlo, che Lamarck deve il vantaggio di aver rischiarato molte difficoltà
fisiologiche, e di aver mostrato che non ve ne esistono di insolubili, dacché
esse non appartengono che a fatti fisici e naturali. La sua Filosofia
zoologica è molto bene immaginata; essa è un opera ricca e rimarchevole per
la qua-[-le]
|