Archisesto

Da Invenzioni.

Nome coniato dall'inventore componendo le parole "archi[tettura]" e "sesto" (compasso), ossia 'compasso architettonico'.

Indice

Inventore

Ottavio Revese Bruti (XVI-XVII sec.)


Periodo Storico

1627


Descrizione

Compasso di proporzione per la misura degli ordini architettonici secondo le proporzioni di Andrea Palladio inventato dall'architetto vicentino Ottavio Revese Bruti. Elaborato sul modello del compasso geometrico e militare di Galileo Galilei, lo strumento è formato da due gambe piatte e un arco trasversale con cinque serie di scale proporzionali, ognuna dedicata ai singoli componenti di un ordine architettonico: archi, architravi, colonne, basi, capitelli e balaustri degli ordini Toscano, Dorico, Ionico, Corinzio e Composito. A decretare il successo dello strumento tra gli strumenti proporzionali ad uso degli architetti furono vari autori inglesi che tra il 1723 e il 1761, in pieno neopalladianesimo, pubblicarono traduzioni e rielaborazioni del trattato di Bruti in onore del particolare interesse di re Giorgio III per l’architettura e per gli strumenti matematici. Lo strumento era noto in Inghilterra come architectonic sector.


Riferimenti Bibliografici

Johnston, Stephen. Science, satire and the architectonic sector. XXV Symposium of the Scientific Instrument Commission, Krakow 2006.

Kirby, Joshua. The Description and Use of a New Instrument called an Architectonic Sector.... London, 1761.

Malie, Thomas. A New and Accurate Method of Delineating all the Parts of the Different Orders in Architecture. London, 1737.

Revese Bruti, Ottavio. Archisesto per formar con facilita li cinque ordini d'architettura; con altri particolari intorno la medesima professione. Vicenza, 1627.

Wittkover, Rudolf. Palladio and English Palladianism. Thames and Hudson, London, 1974.


Strumenti Esistenti

- Museum of the History of Science, Oxford
Oxford, Museum of the History of Science, inv. 55213.
Oxford, Museum of the History of Science, inv. 76416.
Oxford, Museum of the History of Science, inv. 40175.
Oxford, Museum of the History of Science, inv. 25362.


Immagini


Autore della scheda: Filippo Camerota

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