Misuratore di minuti d'arco

Da Invenzioni.


Indice

Inventore

Fabrizio Mordente (1532-ca. 1608)


Periodo Storico

ca. 1570


Descrizione

Strumento a trasmissione inventato da Fabrizio Mordnete per misurare le frazioni del grado. Lo strumento, descritto in un manoscritto di Giacomo Contarini, è formato da una scatola quadrata che ha sul coperchio due ostensori, uno al centro che descrive un arco di 90° e l’altro più in basso che descrive un arco di 60°. Gli ostensori sono collegati a due ruote montate dentro la scatola, aventi i diametri in rapporto di 1:60 e collegate tra loro da un filo che trasmette dall’una all’altra il movimento di rotazione. Dato il rapporto tra i diametri, lo spostamento di un grado imposto alla ruota grande genera una rotazione di 60° nella ruota piccola. Ciò significa che per conoscere la misura della frazione di un grado è sufficente spostare di quella quantità l’ostensore centrale per leggere sul sestante inferiore il valore dei minuti e, ripetendo l’operazione, quello dei secondi, dei terzi e così via. Al fine di perfezionare lo strumento di Mordente «in molte parti sue imperfetto non si potendo esser sicuri che regolandosi con la corda possa andar perfettamente iusto», Contarini ne elaborò uno provvisto di ruote dentate che descrisse dettagliatamente nel suo manoscritto. Formalmente simile a un astrolabio, lo strumento porta sul dorso una diottra e due circonferenze graduate suddivise in 60°, quella più esterna, e 360°. Sulla madre si trova una circonferenza di 360° e una diottra con due ruote dentate provviste rispettivamente di 108 denti, quella centrale, e 120 denti, quella inferiore. Ciascuna ruota ha al centro un rocchetto di sei denti connesso alla dentatura dell’altra ruota in modo che spostando di un grado la diottra della madre quella sul dorso compia un giro completo, ossia 60° sulla scala esterna. Questa invenzione Contarini la mostrò a Guidobaldo del Monte che a sua volta ne elaborò una variante costituita di due ruote di 72 e 30 denti, sempre con rocchetti di sei denti, in modo da poter mantenere sulle facce dello strumento solo le circonferenze di 360°. La variante di Guidobaldo fu pubblicata, ulteriormente perfezionata, nei Problematum astronomicorum (Venezia 1609); lo strumento, destinato a misurare le frazioni del grado e le parti del circolo orario, aveva 8 rocchetti e due ruote di 72 e 40 denti, mentre sulle facce del disco si trovano scale di 360°, 60° e 24 ore.


Riferimenti Bibliografici

Contarini,Giacomo, Figure d'Istromenti Matematici e loro uso, ms, ca. 1590, Oxford, Bodleian Library, Ms. Canon. Ital. 145.

Dal Monte, Guidobaldo,Guidi Ubaldi e Marchionibus Montis Problematum astronomicorum libri septem, Venetiis, apud Bernardum Iuntam, Io. Baptistam Ciottum & socios, 1609.



Immagini


Autore della scheda: Filippo Camerota

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