Sagma

Da Invenzioni.

Nome in uso del XVI secolo, soprattutto in area emiliana (documentato da Jacopo Barozzi da Vignola e Egnazio Danti).


Descrizione

Striscia di carta o riga di legno per il trasporto dei punti di intersezione nella costruzione prospettica prevista dalla “prima regola” del Vignola. Se ne legge la descrizione nel commento di Egnazio Danti a Le due regole della prospettiva pratica, p. 122: “Imparò il Vignola li primi principij dell’arte del Disegno in Bologna […] et per ciò non è maraviglia se usa questa voce di Sagma, usata comunemente da gl’artefici Bolognesi, così puramente Greca, si come in quella città nel parlar comune hanno alcune altre voci similmente Greche, come la secchia dell’acqua, che da essi è chiamata Calcedro. Ma questa voce Σάγμα, Sagma, che appresso de’ Greci vuol principalmente dire Theca, o veste dello scudo, non so vedere a che proposito sia presa da gl’Architetti Bolognesi in vece della modanatura de’ membri de gl’ornamenti dell’Architettura, come il modine del capitello, o la basa delle colonne è da essi chiamata Sagma”.


Riferimenti Bibliografici

Danti, Egnazio, Le due regole della prospettiva pratica di M. Iacomo Barozzi da Vignola. Con i commentarij del R.P.M. Egnatio Danti dell’ordine de Predicatori, Matematico dello Studio di Bologna, Francesco Zannetti, Roma 1583, II, cap. XII, p. 121, Come si faccino le Sagme erette, et diagonali.



Autore della scheda: Filippo Camerota

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