Bussola morta
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Nome in uso nel Rinascimento, soprattutto in area veneta.
Descrizione
Strumento per riportare in disegno i dati di un rilevamento topografico. Questa denominazione si riscontra solo nel trattato di Vincenzo Scamozzi (L’idea della architettura universale, Venezia 1615, Parte I, Lib. I, Cap. XV, p. 51: "L’aspiratione H rappresenta la Bossola morta da metter in disegno i Siti") e dalle indicazioni sembrerebbe trattarsi di un cerchio goniometrico, con divisioni uguali a quelle della bussola topografica, munito di riga e squadra mobile. Serviva a trasferire sul foglio da disegno i dati di un rilevamento topografico, ossia gli angoli di posizione e le distanze dalla stazione di rilevamento. L'aggettivo "morta" deriva dal fatto che lo strumento era privo di bussola, ossia di ago calamitato. Di conseguenza, la bussola con ago calamitato, ossia la bussola topografica, era chiamata bussola viva.
Riferimenti Bibliografici
Scamozzi, Vincenzo. L’idea della architettura universale, Venezia 1615, Parte I, Lib. I, Cap. XV, p. 51.
Immagini
Autore della scheda: Filippo Camerota