Prospettografo del Vignola
Da Invenzioni.
Non ha un nome specifico.
Indice |
Inventore
Giacomo Barozzi da Vignola (1507-1573)
Periodo Storico
1560-1570
Descrizione
Illustrato e descritto da Egnazio Danti nei commentari a Le due regole del Vignola, lo strumento fu ideato dal pittore emiliano forse prima del 1570, data a cui risale l'ultima redazione del suo trattato. Danti lo descrive come una variante dello sportello di Albrecht Durer: "Questo sesto strumento, del quale n'ho trovato fra li disegni del Vignola uno schizzo, senza scrittura alcuna, l'ho voluto por qui, acciò si vegga la varietà de gli strumenti, et che tutti dipendono dallo sportello". L'analogia con lo sportello in realtà è solo concettuale. Formalmente lo strumento è affatto diverso. L'intersezione tra il raggio visivo e il piano di sezione è misurata per coordinate, come nel velo di Leon Battista Alberti, grazie a due aste graduate ortogonali scorrevoli l'una nell'altra. L'asta orizzontale, fissa, presenta una scanalatura entro la quale scorre l'asta verticale e quest'ultima ha a sua volta una scanalatura entro la quale scorre un piccolo indicatore. Per disegnare un punto qualsiasi della figura da ritrarre, il pittore fa girare il rullo finchè l'asta verticale non risulti tangente al punto osservato. Un assistente muove quindi l'indicatore fino a 'toccare' lo stesso punto e poi trascrive su un foglio quadrettato le coordinate ricavabili dalle...(continua)
Riferimenti Bibliografici
Vignola, Giacomo Barozzi da. Le due regole della prospettiva pratica. Con i comentarij del R.P.M. Egnatio Danti. In Roma, per Francesco Zannetti, 1583, p. 61.
Immagini
Autore della scheda: Filippo Camerota